Venceslao, Cracovia, Matyaszkiewicz, 1725

 VENCESLAO
 
    Drama per musica da recitarsi per ordine di sua altezza il signor prencipe Teodoro Constantino Lubomirski, prencipe del Sacro Romano Imperio, conte di Wiśnicz e di Iaroslaw, starosta del Scepusio, eccetera, generale di campo, maresciallo luogotenente di sua maestà imperiale.
    In Cracovia, MDCCXXV, presso Giacomo Matyaszkiewicz, con licenza de’ superiori.
 
 Altezza serenissima,
    a verun altro che a vostra altezza dovevasi da noi umiliarle un parto distinto della penna felice del signor Apostolo Zeno che, come dalla di lei innata bontà saremo compatiti nel rappresentarlo, così lo degnerà d’un guardo benigno in stima di chi l’ordì, scusando tutti noi che umiliati al di lei gran merito glielo esibiamo.
    Chi rifletterà al nostro dovere non potrà se non dire che abbiamo trovato un sicurissimo asilo alle nostre debolezze che, invigorite dal di lei gran nome, rimirerà l’affetto umiliato de’ nostri cuori obbligati, senza far riflessione alle nostre mancanze; del che affidati, col più profondo e distintissimo ossequio umiliati tutti in divozione del cuore, ci publichiamo di vostra altezza umilissimi, devotissimi, obligatissimi, ossequiosissimi servi.
 
    Li musici di vostra altezza
 
 ARGOMENTO
 
    Venceslao, re di Polonia, ebbe due figliuoli, Casimiro e Alessandro, il primo di genio altiero, feroce e lascivo, il secondo di temperamento dolce e moderato. Tutti e due s’invaghirono di Erenice, principessa del sangue, discendente dagli antichi re di Polonia, ma con intenzione molto diversa. Casimiro l’amò per goderla, Alessandro per isposarla. Quegli non ebbe riguardo di render pubblico a tutta la corte il suo amore e questi, conosciuto il genio violento di suo fratello, ad ogn’altro nascose il suo, fuorché all’amata Erenice e all’amico Ernando, generale e favorito del re; anzi perché temeva della ferocia di Casimiro, pregò l’amico a fingersi appassionato per Erenice, affinché col di lui mezzo potesse più sicuramente parlare della sua passione alla principessa. Tanto fece per impegno di amicizia Ernando, quantunque poscia gli costasse caro l’impegno per l’amore che in lui si accese verso alla stessa Erenice. Riuscì la cosa di tal maniera che Casimiro credé che gli fosse rival nell’amore il generale, non il fratello; e da questa sua ingannevol credenza nasce l’intreccio principale del drama. La morte di Alessandro seguita per man del fratello, l’accusa di Erenice, la condanna e la coronazione di Casimiro nella forma che si rappresentano sono azioni tratte dalla stessa fonte, da cui ne trassi il suggetto. Gli amori di Casimiro con Lucinda, granduchessa di Lituania (grado che per degni riguardi mi è convenuto mutare in quel di regina) sono di mera invenzione.
 
 INTEROCUTORI
 
 VENCESLAO re di Polonia
 (il signor Marcantonio Mareschi)
 ERENICE principessa polacca, discendente dagli antichi re di Polonia
 (la signora Camilla Poli)
 CASIMIRO,
 (il signor Bartolameo Strapparapa)
 ALESSANDRO figli di Venceslao
 (la signora Cecilia Grepaldi)
 LUCINDA regina di Lituania
 (la signora Cecilia Dolfini)
 ERNANDO generale e favorito di Venceslao
 (la signora Venerando Bernina)
 GISMONDO capitano delle guardie, confidente di Casimiro
 (il signor Francesco Bianchi)
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto primo: piazza reale con carro trionfale; atrio.
    Atto secondo: loggie.
    Atto terzo: loco per steccato; camera.
    Atto quarto: prigione; sala.
    Atto quinto: galeria; luogo magnifico con trono.